PANARIELLO VS MASINI, lo strano incontro

Panariello VS Masini, lo strano incontro fra due amici che non hanno assolutamente niente in comune se non uno sguardo attento sulla vita con due modi diversi di raccontarla. GIORGIO PANARIELLO e MARCO MASINI si incontrano e si scontrano in una sfida fra battute e canzoni nelle arene estive di tutta Italia, a partire dall’appuntamento a Bologna del 12 luglio. Leggi tutto

Francesco Maria Gallo: “Virginia dal profondo delle acque del fiume Ouse ha ispirato la mia Opera Rock”

Francesco ci parli del tuo ultimo lavoro?
Ho scoperto il romanzo “Orlando” di Virginia Woolf negli anni ’80 e mi ha dato modo di riflettere sul mio
passato e sulla mia vita futura. Mi ha colpito l’autonomia di pensiero della scrittrice riguardo alla politica
imperiale inglese e le gabbie di genere della società vittoriana. La scrittura di Woolf travolge per eccesso di
pienezza e di umanità, e in ultima analisi, l’androginia è la ricchezza di un libero pensiero che prende forma
attraverso l’atto creativo. Da qui nasce Il mio viaggio onirico-musicale che mi ha condotto naturalmente alla
scrittura rock. Durante il percorso, ho realizzato di essere in procinto di scrivere un concept album con un
forte elemento narrativo. Orlando Opera Rock è un concept album che racconta la storia dell’umanità attraverso 13 canzoni rock e progressive. Ogni canzone rappresenta una parte del viaggio di Orlando attraverso la storia.
Si parte dall’Overture alla corte di Elisabetta I e si prosegue con la storia di personaggi come Maria
Maddalena e Gesù di Nazareth, le crociate e il processo alle streghe, la lotta per l’indipendenza del Kenya, la
rivolta giovanile degli anni ’70 in Italia, il delitto Ambrosoli, l’esplosione di una bomba in una ipotetica
cittadina ucraina nel 2022 e l’inno alla libertà delle donne iraniane scritto dalla poetessa Forough
Farrokhzad nel 1967. In ogni canzone, Orlando rappresenta la memoria delle vittime e delle tragedie
affrontate dall’umanità.

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Renato Caruso: “La musica è il suono della matematica”

Renato Caruso ci parla del suo album quasi matematico.

Renato il tuo ultimo testo è più la dimostrazione di una tesi quasi matematica?

In effetti c’è molto della matematica e della filosofia nel mio disco. Forse è la mia natura, la duplice formazione scientifico-musicale. In fin dei conti la musica è anche matematica o come diceva un famoso matematico: la musica è il suono della matematica.

Quando è più bello ascoltare il brano?

Non c’è un orario ben definito, a ogni orario la percezione è diversa. Così come facevano gli impressionisti, ad ogni ora i quadri hanno un sapore diverso. Dipende tutto dal tempo, dal momento, dall’istante in cui ci si sente propensi, dallo stato d’animo…. Leggi tutto

Andrea Rizzolini e le sue infinite passioni

Andrea ci racconti della tua passione?

L’illusionismo è una passione che mi ha colto sin da piccolo, poi si è evoluta nel corso degli anni
avvicinandosi sempre di più ai miei altri interessi per il teatro, la letteratura e la filosofia. Non è
sempre stato facile però accettare questa passione. D’altronde, l’illusionismo – specialmente Italia
– non è considerato come una forma d’Arte, e anche qualora lo fosse verrebbe sempre messo in
secondo piano da altre forme d’Arte ritenute più umane, più degne di parlare della nostra
umanità. Ancora adesso, dopo tutti questi anni, sto imparando a mettere a tacere questi pregiudizi
che io stesso nutro nei confronti del mio lavoro, per indagare in modo libero tutte le potenzialità
espressive di questo linguaggio la cui grammatica sono le illusioni.

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Martino Adriani: “Spesso amore e mostri vanno mano nella mano”

Martino ci parli del tuo nuovo album?

“OCCHI” è un album che amo definire ‘cinematografico’, in cui ogni canzone ha un’ambientazione
e uno stile di produzione del tutto proprio e differente dagli altri brani. Non riesco a classificare il
genere: c’è una sensibilità pop, ma è sfumata, di qua e di là da, da colori dissonanti e psichedelici.
Nessuna ‘over produzione’, ma un lavoro dosato, a tratti minimale, che vuole abbracciare orizzonti
non proprio convenzionali. Il tutto è legato da una scrittura che spera di arrivare alle emozioni e
che si lascia ispirare dalla potenza di sguardi magnetici e intriganti, teneri e dolci, cupi e bugiardi.
L’album è stato registrato allo storico Natural Quarthead di Ferarra; la produzione artistica è
firmata Manuele Fusaroli (negli anni producer di The Zen Circus, Bugo, Nada, Luca Carboni,
Nobraino, Tre Allegri ragazzi morti, Mezzosangue) e Michele Guberti.

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Patrizia Cirulli e le opere di De Filippo

Patrizia Cirulli ha da poco pubblicato il suo nuovo progetto artistico.
Vediamo di cosa parla.
Patrizia come nasce l’idea?
L’idea nasce nel 2013 quando stavo lavorando al mio album “Mille baci” in cui ho musicato poesie
di grandi poeti fra cui Quasimodo, Catullo, D’Annunzio, Merini, Pessoa e altri. Per questo album avevo scelto anche una poesia di Eduardo, “Quanno parlo cu te”. Da qui mi sono fortemente appassionata alla sua poetica e ho subito musicato altre nove poesie.

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