Renato Caruso: “La musica è il suono della matematica”

Renato Caruso: “La musica è il suono della matematica”

Renato Caruso ci parla del suo album quasi matematico.

Renato il tuo ultimo testo è più la dimostrazione di una tesi quasi matematica?

In effetti c’è molto della matematica e della filosofia nel mio disco. Forse è la mia natura, la duplice formazione scientifico-musicale. In fin dei conti la musica è anche matematica o come diceva un famoso matematico: la musica è il suono della matematica.

Quando è più bello ascoltare il brano?

Non c’è un orario ben definito, a ogni orario la percezione è diversa. Così come facevano gli impressionisti, ad ogni ora i quadri hanno un sapore diverso. Dipende tutto dal tempo, dal momento, dall’istante in cui ci si sente propensi, dallo stato d’animo….

 

Perché la percezione dipende dal momento della giornata e non dal sentire personale?

È un po’ la stessa cosa, tempo inteso come momento della giornata, da come ci si sente in quel preciso istante. Ma per ragioni, da me legate alla scienza, ho dato il nome di relativismo. In ogni momento della giornata noi siamo persone diverse, ecco perché a volte un brano non ci piace e un altro giorno lo amiamo. Eppure la musica è la stessa, cambia solo l’orario che è legato al momento della Gionata e da come ci sentiamo in quel preciso istante.

Progetti estivi?

Diversi concerti che pubblicherò nel sito www.renatocaruso.it e un libro in uscit

silvestra sorbera

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