Psiker ci racconti del tuo nuovo brano?
Il mio ultimo singolo, “Urgente”, ironizza su un tema importante ovvero il fatto che oggi tutto è
definito “urgente”, anche se non lo è affatto. Basta cambiare la prospettiva per vedere le cose
secondo un differente livello di priorità. Ho preso a riferimento una tipica giornata di un impiegato
qualsiasi, sommerso da richieste dei colleghi, dei clienti, dei fornitori, presentate come urgenti,
spesso solo per assicurarsi che questa sia evasa prima delle altre. Peccato che oggi tutto è urgente
e quindi tutto perde senso. Succede anche a me di riscontrare che apparentemente tutto sembri
urgente, ma quasi mai lo è. Sono in tanti che, una volta tornati a casa, riescono a dare un valore
diverso agli episodi che si sono succeduti durante la giornata. Lì, tra le mura sicure, cerchi di
allontanarti dai pensieri e dalle ansie quotidiane. Io lo faccio per tramite della mia valvola di sfogo,
la musica.
Un live dopo un po’ di tempo. Emozioni?
Emozionato è la parola giusta. Questo non è solo il mio primo concerto in 5 anni. È anche il mio
primo concerto a teatro, il primo concerto dove saranno presenti solo spettatori che vogliono
ascoltare la mia musica (nei club il target è molto differente). È inoltre il primo concerto in cui si
entra con biglietto. Puoi quindi puoi immaginare quanta voglia di fare del mio meglio ci sia. Voglio
divertirmi, far divertire e così farmi il più bel regalo per i miei primi 40 anni e 20 anni di produzioni
musicali. Suoneremo le canzoni del mio ultimo album, “Retrofront” e quelle dei 6 album
precedenti, ma andremo a pescare anche un brano che è presente in uno dei miei primissimi
album, non distribuiti e che oggi compie ben 20 anni.
L’ironia ci salverà?
L’autoironia ci aiuterà!
Per il tuo album hai scelto di avvalerti dell’aiuto di giovani artisti. Come mai?
Beh, forse ora che sono diventato vecchio, tutti sembrano più giovani. Scherzi a parte, sentivo che
era arrivato il momento giusto per confrontarmi con una generazione diversa dalla mia. Volevo
dare alle mie canzoni un sound nuovo, più fresco e devo ammettere che insieme siamo riusciti
nell’intento. Ho selezionato i producer che più mi piacciono, fra quelli della scena urban, trap e
rap. Ho inviato loro i demo che avevo scritto, e poi abbiamo cominciato la co-produzione, spesso a
distanza. Il risultato è un album fedele al mio passato, ma con un tocco in più.
Nuovi progetti?
Considero il live del 28 Ottobre un momento importante, una sorta di confine temporale tra
questo capitolo della mia vita, che io chiamo “Retrofront” e un nuovo capitolo. Ho già bene in
mente quello che vorrei fare, ma vorrei prima prendermi una giusta pausa, perché gli ultimi mesi
sono stati molto intensi. Nel frattempo vorrei viaggiare per trovare nuova ispirazione e scrivere
nuovi brani.
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