La giornalista e scrittrice Giorgia Cozza, a breve in libreria con il nuovo libro Le sette storie del coraggio edito Fabbri editore, ci parla dei suo nuovo lavoro letterario e dei suoi progetti.
Giorgia ci parli del tuo nuovo libro?
Le sette storie del coraggio (Fabbri editore) è un volume illustrato per bambini dai 3-4 anni circa dedicato alle paure più comuni nell’infanzia. Ogni fiaba racconta una paura diversa, il timore dei buio e dei mostri, ma anche la paura di non essere capace, la fatica di conoscere persone nuove, la diffidenza verso chi è diverso…
La fiaba è da sempre uno strumento prezioso per affrontare le paure: attraverso le vicende dei piccoli protagonisti (bambini, ma anche cuccioli, folletti, troll e una draghetta) il bimbo si immedesima, scopre che non è il solo a provare paura e che la paura si può affrontare.
Il libro può essere letto con i più piccoli, magari una fiaba alla volta, ed è adatto anche per bambini più grandicelli che sanno già leggere in autonomia.
Cos’è il coraggio per te?
Il coraggio è la forza di accogliere le proprie paure e le proprie fragilità per arrivare pian piano a superarle.
Nel libro, i protagonisti delle sette fiabe non superano le proprie paure da un giorno all’altro, ci vuole tempo per trovare il proprio coraggio. In questo percorso, che è il percorso di tutti i bambini che stanno vivendo qualche paura, la comprensione e la pazienza dei genitori possono davvero fare la differenza. È importante che il bambino senta che le sue emozioni sono legittime, che avere paura è… normale ed è qualcosa che si può affrontare.
Molto attiva sui social per quanto riguarda la maternità. Oggi le madri portano un grosso peso sulle spalle?
Oggi le mamme sono spesso sole e da sole diventa tutto più faticoso. Prendersi cura di un bimbo piccino è un impegno a tempo pieno che assorbe tutte le energie fisiche, emotive, mentali: le madri avrebbero bisogno di aiuto pratico e incoraggiamento, ma in molti casi questo tipo di supporto non c’è. La nostra è una società che alle mamme offre poco sostegno e molti giudizi. Quando nasce un bimbo ecco che tutti, ma proprio tutti, sembrano sentirsi in diritto e in dovere di esprimere la propria opinione sulle scelte dei genitori e in particolare della mamma: lo allatti/non lo allatti, lo tieni troppo in braccio, così lo vizi, non devi fare questo e quello…
Molte mamme ricordano tra le fatiche del periodo successivo alla nascita proprio le interferenze esterne. Eppure basterebbe così poco: una bella teglia di lasagne, una porzione di minestrone da riscaldare, un “vado a fare la spesa ti serve qualcosa” e soprattutto parole di stima e di incoraggiamento…
Quanto la società impone il passo nella vita di una neo mamma?
La società ha buttato sulle spalle delle madri aspettative altissime e irrealistiche. Vogliamo madri sempre sorridenti, super efficienti, che non si lamentano mai perchè sono stanche, che lavorano come se non avessero figli e accudiscono i figli come se non lavorassero… Si è diffuso il mito della mamma multitasking che arriva dappertutto, ed è vero che le mamme ce la fanno, che alla fine arrivano dappertutto, ma a quale prezzo? Con quanta fatica?
Parli anche di aborto. Quando l’attesa si interrompe è uno dei tuoi libri. L’aborto è ancora oggi tabù. cosa si può fare, a tuo avviso, per rendere questa esperienza dolorosa un lutto condiviso a tutti gli effetti?
Perdere un bimbo prima della nascita è un vero e proprio lutto. È dolore, laddove ci si aspettava la gioia. Purtroppo questo dolore è ancora poco compreso, viene spesso ignorato o minimizzato. Non è raro sentirsi dire frasi come “Per fortuna eri solo di tre mesi”, “E’ la selezione naturale”, “Avrai altri figli”… Chi parla così ha buone intenzioni, ma in questo modo la donna si sente ancora più sola e incompresa.
Quello che possiamo fare noi è parlarne. Per capire meglio, per esserci, per non lasciare sole le donne che stanno vivendo questo dolore.
Altri progetti?
Questa estate è uscito il manuale per genitori “Andiamo all’asilo” (Newton Compton) per accompagnare i nostri bambini nell’esperienza del nido e della scuola dell’infanzia con serenità, mentre nel 2023, in febbraio arriverà un nuovo libro per bambini, sarà un cartonato per i piccolissimi (0-3 anni), argomento ancora top secret…
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