“Anna, Diario figlio della Shoah”, lo spettacolo teatrale di danza e prosa, del coreografo Tony Lofaro

“Anna, Diario figlio della Shoah”, lo spettacolo teatrale di danza e prosa, del coreografo Tony Lofaro

ANNA, DIARIO FIGLIO DELLA SHOAH
1943
A seguito della salita al potere di Hitler e in un crescente clima antisemita, Otto Frank, il padre di Anna, decide di trasferire l’intera famiglia nel 1942 in un nascondiglio di Amsterdam, dove trascorrono la vita con altre quattro persone, in fuga dalla persecuzione nazista e lontano dalle restrizioni che giorno dopo giorno si fanno più dure e severe, sino ai rastrellamenti degli ebrei nella città.

Nel nascondiglio, la famiglia Frank vive la sua vita nella penombra, al riparo dal mondo, in giornate che passano lente, ripetitive, ma senza mai perdere le speranze. È proprio la speranza il motore che accompagna la piccola Anna, che scrive il suo diario colmo di pensieri sulla situazione a quel tempo, alternando emozioni che si susseguono, dalle parole leggere di una giovane ragazza sino a quelle cariche di rabbia e indignazione per il genere umano.
Il 4 agosto del 1944, in seguito alla soffiata di un informatore fatta alla Sicherheitsdienst, la polizia tedesca di Amsterdam, il gruppo viene interrogato, arrestato e deportato nel campo di sterminio di Auschwitz Birkenau.
Da quel momento, dopo il lungo viaggio in treno con altre centinaia di innocenti verso la Polonia, la piccola Anna ed Otto vengono separati e mai più si riabbracceranno; senza la sua Anna Otto vive la sua vita nel campo resistendo
alla fatica e agli stenti, sino a riuscire a fuggire grazie alla benevolenza di una guardia nazista.
Scampati agli orrori delle malattie e dell’epilogo delle camere a gas che toccano a migliaia di persone, Otto torna a casa, unico sopravvissuto della famiglia, dove trova Kitty, il diario di Anna. Nulla sarà più come prima per lui,
ma la sua piccola tornerà ancora ed ancora nei suoi sogni per molto tempo.
Anna verrà trasferita nel campo di sterminio di Bergen-Belsen e morirà di tifo tra il febbraio e il marzo del 1945.
silvestra sorbera

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