Dal 27 settembre al 1 ottobre 2023 CHANGE di Marco Zordan

Change offre uno spaccato multiforme della famiglia borghese. Come in un caleidoscopio, tramite la messa in scena di tre varianti successive della stessa cena, lo spettacolo mostra di volta in volta sfumature psicologiche, rapporti di forza, evoluzioni, motivazioni e relazioni che cambiano al mutare della prospettiva e delle attitudini dei personaggi. Le scene così si sovrappongono, le atmosfere si alternano e la serata va avanti tra discorsi scientifici, urla e capricci di un bambino, convenevoli che celano provocazioni, intrighi, arruffianamenti, autocommiserazioni, arrivismo, in un tutto contro tutti che monta come un’onda fino a provocare, in un modo o nell’altro, una tempesta. Leggi tutto

SHORT THEATRE: fino al 17 settembre

Dopo lo straordinario successo di pubblico dell’anteprima con il poeta americano Fred Moten il 3 settembre al Teatro Argentina, al via Short Theatre, il festival internazionale dedicato alla creazione contemporanea e alle performing arts con la direzione artistica di Piersandra Di Matteo che fino al 17 settembre attraversa il territorio della città di Roma, proseguendo la disseminazione urbana intrapresa a partire dalla scorsa edizione, dal centro alla periferia e ad alcune zone residenziali, decentralizzando i linguaggi dell’arte contemporanea e connettendo le diverse forme della vita urbana. A partire dalle sedi principali del festival come la Pelanda del Mattatoio di Roma, il Teatro Argentina e il Teatro India, quest’anno sono infatti ben 17 le location, con due importanti novità.

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Torino: Diari d’amore

Per il suo esordio alla regia teatrale, Nanni Moretti ha scelto due atti unici di Natalia Ginzburg: Dialogo e Fragola e Panna.

In entrambe, il regista esplora con ironia quelle intimità domestiche ormai rassegnate, dove i conflitti hanno lasciato il posto a indifferenza e mediocrità morali.

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Torino: VajontS23 dal 5 al 9 ottobre al teatro Stabile

Il 9 ottobre 1963 dal Monte Toc si staccarono 260 milioni di metri cubi di roccia che piombarono nella diga del Vajont, sollevando un’onda che distrusse cinque paesi e uccise duemila persone.
Marco Paolini e Gabriele Vacis nel 1993 su quella tragedia diedero vita a un’orazione civile tra le più memorabili del nostro teatro: Il racconto del Vajont. A sessant’anni dal disastro il ricordo di un momento tragico della storia collettiva del Paese è lo spunto per una riflessione trasversale sulla crisi climatica che affligge il nostro presente.

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